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20/7/2005 – Cartiera di Arbatax: incontro a Roma Soru-Scajola

 

Il presidente della Regione ha avuto oggi a Roma rassicurazioni dal ministro delle Attività Produttive che sarà immediatamente avviata la procedura per il rientro dello stabilimento di Arbatax nella disponibilità dei commissari straordinari.
Era un passo necessario – si legge in un comunicato della Regione – per sbloccare la situazione della cartiera che con il fallimento della Nebiolo dell’imprenditore Seghi ha portato anche la Girasole Spa, dello stesso gruppo, a non potere portare avanti gli investimenti legati al contratto di programma e a rispettare le condizioni della vendita dello stabilimento ogliastrino. Il mancato rispetto di tali condizioni fa scattare la clausola che riporta lo stabilimento sotto la gestione commissariale che aveva venduto al gruppo Nebiolo.
Il rinvio a novembre della decisione del giudice di Bologna sul fallimento anche della Girasole – precisa ancora la nota regionale – non permetteva più di tollerare ulteriori attese da parte dei lavoratori ed è stata questa, ieri mattina, l’occasione per il presidente Soru di chiedere un incontro urgente col ministro Scajola.
Nella lettera il Presidente della Regione sottolinea al Ministro «la necessità di un confronto sul futuro della cartiera di Arbatax. Da oltre un anno, infatti, i lavoratori non ricevono retribuzione e quelli in attesa di riassunzione percepiscono un ammortizzatore del tutto irrisorio».
Renato Soru chiedeva a Scajola di verificare assieme «ipotesi di insediamento di nuove attività», informando il Ministro del fatto che «finalmente esiste un’importante possibilità da cogliere tempestivamente, per la qualità del progetto propostoci e per le sua ricadute economiche e occupazionali, nella prospettiva del rilancio di un’area di grande tradizione industriale».
La Regione – conclude il comunicato – ha costantemente impegnato nella vertenza i propri uffici, non sottovalutando mai la situazione ma affrontandola nei tempi e nei modi possibili e nel quadro normativo dato, prestando moltissima attenzione ai contenuti e nessuna attenzione ai contenitori, che si vogliano chiamare comitati o unità di crisi o altro ancora.