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10/10/2007 – Statutaria: Iosto Puddu, le politiche regionali non possono permettersi di essere predeterminate dall'alto

 

«Contrariamente a quanto abbiamo sempre considerato essenziale per lo sviluppo economico e sociale della nostra Isola,  in nessuna parte del testo della legge si fa riferimento a momenti di confronto e tanto meno di concertazione tra Giunta e Consiglio regionali da un lato e parti economiche e sociali dall’altro. Ciò, nonostante le Istituzioni dell'Unione europea indichino nei Regolamenti sulla attuazione dei Fondi strutturali con cui si finanziano le politiche di sviluppo locale che la concertazione è uno strumento fondamentale per dare efficacia agli interventi pubblici in economia».
Lo dice il presidente dell’Api sarda, Iosto Puddu, in una dichiarazione con la quale rende nota la posizione della sua Associazione sulla legge statutaria.
«Secondo l'Api sarda – si legge ancora nella dichiarazione –, l'unico riferimento della Statutaria a spazi di consultazione è quello relativo al Consiglio delle Autonomie locali. Neanche tra Consiglio e Presidente o almeno Giunta regionali sono previsti momenti formali di confronto e approfondimento: tutto viene evidentemente rinviato a spazi di comunicazione stabiliti eventualmente di volta in volta nell’agenda politica, quindi del tutto discrezionali».
«Vorrei sottolineare – spiega Puddu – che non ci interessano le pratiche dilatorie di un confronto inconcludente, bensì la possibilità di contribuire in modo fattivo e trasparente a definire le politiche regionali: dalla programmazione generale a quella di settore. Purtroppo, l'esperienza di questi tre anni di legislatura evidenziano in tal senso troppe e gravi criticità».
«Le politiche regionali – conclude il Presidente di Api sarda – sono destinate a essere sempre più impregnate di federalismo e non possono permettersi di essere predeterminate dall'alto e quindi tendenzialmente incapaci di generare coesione sociale sin dalla loro programmazione».