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10/11/2007 – Soppressione dei Consorzi industriali: assessore Rau, non sono in grado di sostenere le politiche regionali di sviluppo industriale

 

«La riforma dell’organizzazione delle competenze e delle funzioni relative alle aree industriali è necessaria. Oggi, infatti, gli enti a cui è affidata la loro gestione, non sono in grado di sostenere le politiche regionali di sviluppo industriale, favorendo l’attrazione di insediamenti produttivi in modo rapido, competitivo e trasparente, né  di garantire un utilizzo efficace delle loro risorse».
Lo ha dichiarato l’assessore regionale dell’Industria, Concetta Rau, in merito alla soppressione dei Consorzi industriali, aggiungendo che l’attuale disciplina ha consentito «l’accumulo di deficit di bilancio assai ingenti, e consente che questi enti siano gestiti in assenza di regole pubbliche sulla gestione, come per esempio sulle procedure di assunzione del personale effettuate a chiamata diretta. E ancora, diversamente dalle amministrazioni pubbliche i Consorzi non sono soggetti ad un controllo sulla gestione da parte della Corte dei Conti». 
«Ciò – ha sottolineato l’assessore all’Industria – ha condotto i Consorzi, che pure devono la loro capacità di migliorare i loro conti economici rispetto al deficit derivante dalle loro attività (che ammontava, dal 1999 al 2004, a oltre 25 milioni di euro), alla realizzazione di opere pubbliche delegate, e dunque a risorse pubbliche, a divenire spesso luoghi di esercizio di potere in forme improprie e poco trasparenti tanto che gli uffici della regione sono sommersi da procedimenti, contenziosi e ricorsi, spesso frutto di lotte politiche localistiche».
La soppressione dei Consorzi, secondo l’assessore Rau, è necessaria «per migliorare le condizioni dello sviluppo industriale della Sardegna e per introdurre criteri più seri e rigorosi di etica pubblica nell’esercizio delle funzioni ad esso finalizzate».
«È giunto il tempo – ha concluso Concetta Rau – che, dopo molti mesi di confronto consiliare, esteso anche alle forze economiche e sociali e alle rappresentanze degli enti locali, le forze politiche, anzitutto della maggioranza consiliare, assumano la responsabilità di affrontare nel merito i punti di una riforma così decisiva, e l’impegno di portarla a compimento».