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Audizione in Consiglio per il Consorzio Ventuno

 

 08/01/2003 – «Il mantenimento per il Consorzio Ventuno della propria funzione di agenzia di sviluppo» anche con «partecipazione ad alcune società strategiche» di ricerca fra quelle esistenti (Crs4, Neuroscienze e Porto Conte ricerche), possibilità che alcune società strategiche partecipate possano accedere al mercato  «attraverso una società strumentale» che vi possa operare; attuazione del progetto Polaris con adeguate «risorse necessarie per la gestione della sede centrale di Pula del Consorzio e la continuità necessaria in relazione ai rilevanti impegni connessi con le attività previste». Sono alcune delle questioni di maggior rilievo indicate dal presidente del Consorzio Ventuno, Piero Fonnesu, il quale, accompagnato dal direttore Marcheschi, è stato sentito in audizione dalla commissione Cultura e ricerca scientifica del Consiglio regionale nel quadro degli approfondimenti avviati sulle ipotesi di modifica dello statuto dell’ente.

La Commissione, presieduta da Salvatore Piana, ha avviato nei mesi scorsi una attenta riflessione sul tema della ricerca scientifica alla luce del ruolo che questa ha in funzione dello sviluppo, e per valutare le ipotesi di riforma del sistema attualmente esistente nell’isola. Ma anche alla luce delle modifiche proposte allo Statuto del Consorzio Ventuno in conseguenza dell’attuazione del Por, che rischia di provocare ripercussioni importanti sull’assetto del sistema delle partecite del Consorzio stesso, e cioè del Crs4, della Porto Conte Ricerche e del Centro di Neuroscienze.

La relazione del presidente del Consorzio Ventuno ha posto prioritariamente alcuni punti fermi: il ruolo chiave che la ricerca sta assumendo sempre più nelle politiche di strategia di politica economica, l’importanza che la regione ha negli ultimi anni assegnato alla ricerca, la necessità di una ripresa dei temi di sviluppo tecnologico. Fonnesu ha anche indicato i «nodi problematici» che riguardano la «mancanza di una normativa regionale sulla ricerca che costringe a interventi tampone di breve periodo», la mancanza di programmi di «medio-lungo periodo per il cofinanziamento dei progetti di ricerca», «i limiti della Misura 3.13 (Ricerca) del Por, che non prevede il finanziamenti di progetti di ricerca ma di soli servizi di innovazione», «limita i finanziamenti al de minimis», «la delega al ministero della Ricerca per l’attuazione degli interventi più importanti».

Nel corso dell’intervento, Fonnesu ha anche sottolineato il timore che l’art. 26 della legge 37/98 che finanzia il parco tecnologico possa venire meno. Allo stesso tempo ha paventato «l’eventualità che il Consorzio debba abbandonare le sue partecipate col rischio di far venire meno il progetto Polaris, e che vengano meno le risorse per esso», che in assenza di «strategia e scelte conseguenti il sistema della ricerca (pubblica e privata) venga a trovarsi improvvisamente senza punti di riferimento».

Per queste ragioni, secondo Piero Fonnesu, l’attività di sostegno alla ricerca dovrebbe essere svolta dal Consorzio che dovrebbe accentuare la sua posizione istituzionale, dovrebbe essere supporto operativo alla Regione e dovrebbe svolgere l’attuazione della Misura 3.13 del Por.