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3/2/2010 – Rammarico del presidente Cappellacci per l’abbandono dell’Aula consiliare da parte dell’opposizione

 

Sull’abbandono dell’Aula consiliare da parte delle forze dell’opposizione per la sua assenza dal Consiglio in quanto impegnato a Roma per i noti problemi dell’industria sarda, il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, ha rilasciato questa dichiarazione:
«È all’attenzione dell’opinione pubblica la complessa evoluzione delle trattative per scongiurare la chiusura di Alcoa. Questa notte, il tavolo convocato dal Governo nazionale, e al quale ho partecipato, ha chiuso i lavori alle prime ore dell’alba. Ancora oggi, una delicata fase di interlocuzioni e mediazioni hanno reso indispensabile la mia presenza a Roma per tenere accesa la speranza di migliaia di famiglie sarde. Infatti,  di concerto con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’Unione europea e i Ministeri direttamente coinvolti nella vicenda Alcoa, si è lavorato senza sosta per individuare alcune possibili soluzioni atte a scongiurare la chiusura degli stabilimenti di Portovesme.
Apprendo con rammarico della protesta messa in atto da alcune forze politiche che siedono nell’Assemblea regionale, che hanno scelto di abbandonare l’Aula quando l’assessore regionale Giorgio La Spisa, su mia delega, avrebbe dovuto riferire sulla crisi dell’Industria in Sardegna.
Il Consiglio regionale, del quale mi onoro di far parte, è la massima Istituzione sarda e la rispetto. Proprio per questo trovo incoerente questa protesta politica. La mia non è una assenza in Consiglio regionale, ma si tratta di una presenza a Roma in rappresentanza della Sardegna tutta. Una presenza che mi ha portato sia a lavorare al fianco delle altre Istituzioni, sia a stare accanto ai lavoratori sardi che difendono il proprio posto di lavoro.
Ora che si è chiuso il tavolo convocato dal Governo, sono pronto a riferire ai colleghi consiglieri regionali ciò che è accaduto a Roma e più in generale a confrontarmi sulla crisi dell’Industria. Credo sia chiaro a tutti: in questo momento la Sardegna non ha bisogno di polemiche, risse, atteggiamenti negativi, ma ha necessità di una classe politica matura, coesa e lungimirante. Ma soprattutto, sempre al servizio del Popolo sardo».