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Settore lapideo: Confindustria e Sindacati chiedono lo stato di crisi

 

20/05/2003 – Un importante accordo sullo stato di crisi del settore lapideo è stato firmato da Confindustria, Cgil, Cisl e Uil.  Alla base dell'accordo  la consapevolezza della grave situazione che si è venuta a verificare a seguito della cessazione delle attività di alcune importanti realtà produttive del settore, in particolare del granito, che hanno determinato notevoli riduzioni degli organici.

«Tra il 2002 e i primi mesi del 2003 – si legge nel documento –  risultano persi oltre 300 posti di lavoro nell’area compresa all’interno dei comuni facenti parte del distretto del granito, sia nelle attività di estrazione che di trasformazione alle quali si aggiungono le drastiche riduzioni di personale in aziende di trasformazione ubicate al di fuori del distretto. Senza contare poi gli effetti negativi sull’indotto, soprattutto per quanto riguarda i trasporti».

«Mentre alcune aziende  – sottolinea l'accordo sottoscritto – sono state chiuse, altre sono state costrette a fare ricorso alla cassa integrazione e alla mobilità. Di fronte a questa situazione Confindustria, Cgil, Cisl e Uil hanno convenuto sulla necessità di richiedere ai ministeri dell’Industria e del Lavoro il riconoscimento dello stato di crisi del comparto della escavazione e trasformazione dei materiali lapidei al fine di salvaguardare i livelli occupativi, in attesa di una ripresa del mercato e dell’adozione di iniziative di rinnovo tecnologico e marketing che possano garantire una nuova competitività dei prodotti lapidei sardi».

Le parti che hanno sottoscritto il documento hanno invitato pertanto gli assessorati regionali dell’Industria e del Lavoro «a farsi parte attiva nel sollecitare il ministero del Lavoro in questo senso e nella ricerca comune di strumenti straordinari che consentano al settore di superare questa fase di crisi, con l’attivazione di un regime integrativo di aiuti finalizzati alla realizzazione ed al consolidamento delle iniziative industriali nel settore, anche attraverso la promozione del graduale assorbimento della forza lavoro in esubero e la riduzione della disoccupazione, e l’utilizzo di adeguati interventi di formazione di base e continua».

I vertici della Confindustria e delle organizzazioni sindacali hanno inoltre concordato una serie di azioni sulle quali intendono far convergere i loro sforzi per favorire la ripresa del settore e consentire il superamento di quelle difficoltà che allo stato attuale non consentono un’evoluzione del settore.