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27/5/2012 – Pari opportunità, disparità retributive: si mobilita il Parlamento europeo

 

Secondo i dati Eurostat esiste un divario retributivo medio in Ue del 16,3% tra le retribuzioni delle donne e quelle degli uomini. Una situazione ancor più difficilmente accettabile, secondo il Parlamento europeo, se si considera che quasi mai vengono comminate sanzioni ai datori di lavoro che praticano queste differenze. Per questi motivi Strasburgo ha chiesto alla Commissione europea di avanzare una proposta legislativa per eliminare la differenza retributiva di genere. La risoluzione, approvata durante l’ultima plenaria dei giorni scorsi, chiede sia alla Commissione che al Consiglio europeo di rafforzare la legislazione esistente, dotandola di «sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive» nei confronti dei datori di lavoro. Queste dovranno includere multe, sanzioni amministrative pecuniarie e l’esclusione dal beneficio di prestazioni e sovvenzioni pubbliche. L’apparato sanzionatorio è particolarmente efficace ai fini dissuasivi, ma dovrà essere applicato in modo stringente. Esiste già, infatti, fin dal 2008 una direttiva Ue sulla parità di trattamento che prevede l’introduzione di sanzioni dissuasive, ma finora si è rivelata inefficace sia perché le legislazioni nazionali non sono state modificate di conseguenza, sia per la mancata applicazione delle stesse sanzioni.