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Il presidente di Confindustria
Sardegna, Massimo Putzu | I casi di Alcoa, Carbosulcis, Portovesme, Ottana, Portotorres non sono che la punta di un iceberg di una più complessiva condizione che sta desertificando il sistema produttivo regionale e sta minando le stesse basi della sua sopravvivenza. Lo ha detto oggi il presidente di Confindustria Sardegna, Massimo Putzu, nel corso del suo intervento nella Giunta di Confindustria, riunita a Roma. Ad essere colpite – ha ricordato Putzu – non sono solo le grandi imprese e l’indotto ad esse collegato, ma l’intero tessuto di piccole e medie imprese che chiudono nel silenzio della ribalta mediatica che viene invece assicurata ai principali insediamenti produttivi. In Sardegna – ha sottolineato il leader di Confindustria Sardegna – si saldano drammaticamente problemi collegati ad un ritardo strutturale e a riforme regionali stentate o mancate a quelli derivanti dalla necessaria manovra di rientro varata a livello nazionale e al ritardo con cui si stanno mettendo a punto gli interventi per lo sviluppo. Su questo fronte – ha precisato Putzu – sarà fondamentale e prioritaria l’azione che deve essere condotta per orientare al meglio la riprogrammazione comunitaria 2007-2013 e la programmazione 2014-2020 – comunitaria, nazionale e regionale – in modo da favorire il sostegno ad infrastrutture, trasporti e logistica, politica energetica ed industriale.
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