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24/6/2016 – Lavoro e giustizia minorile: un convegno a Cagliari per offrire percorsi di inclusione ai giovani

 

«Da tempo collaboriamo con il Tribunale dei minori e con il Dipartimento della giustizia minorile. Avvertiamo la comune necessità di dare risposte a ragazzi che non dobbiamo lasciare indietro nonostante abbiano un percorso difficile, anzi soprattutto per questo. Parliamo di giovanissimi  che hanno incontrato l’ambito penale e la giustizia minorile. L’impegno delle istituzioni deve essere di operare insieme per dar loro una seconda possibilità, ma la giornata di oggi è stata importante anche perché ha iniziato a coinvolgere il mondo imprenditoriale. C’è bisogno di chi dà lavoro per offrire nuove chances a chi vuole riscattarsi. Vogliamo richiamare la responsabilità sociale del tessuto produttivo, in modo da poter offrire percorsi di inclusione a questi giovani».
Lo ha detto a conclusione del convegno su Lavoro e Giustizia minorile, svoltosi stamattina al Lazzaretto di Cagliari, l'assessore regionale del Lavoro, Virginia Mura.
Organizzata dall’assessorato regionale del Lavoro in collaborazione con il Centro di Giustizia minorile di Cagliari, l'iniziativa ha messo a confronto rappresentanti istituzionali, esperti e operatori che lavorano a contatto con i ragazzi presi in carico dal circuito della giustizia minorile, per fare il punto sugli interventi messi in campo sul territorio sardo con il contributo della Regione, prendendo spunto dal Protocollo d’intesa stipulato lo scorso 9 maggio a Cagliari proprio tra l’Assessorato e il Centro di Giustizia minorile.
Nel corso dell'incontro, la dirigente del Centro di giustizia minorile per la Sardegna, Isabella Mastropasqua, ha presentato il libro-inchiesta, di cui è coautrice, “Lavori In-Giusti. Indagine sul lavoro minorile nel circuito della Giustizia penale”. Realizzato in collaborazione con Save the Children, l'opera individua una correlazione piuttosto precisa tra ‘lavoro precoce’, spesso vero e proprio sfruttamento, e devianza minorile. La ricerca dimostra come il 70% dei giovanissimi che finiscono nelle maglie della giustizia hanno incrociato il ‘lavoro precoce’, il 40% addirittura prima dei quattordici anni di età e l’11% entro gli undici anni. Il lavoro insomma, che è forse la massima forma di inclusione sociale, da questi ragazzi, provenienti da contesti familiari e sociali problematici, spesso viene invece associato a situazioni che hanno già incrociato e da cui sono stati respinti. Nel libro si dà anche conto della buona pratica avviata in Sardegna con la collaborazione tra istituzioni, sfociata nell’estensione del ‘Tirocinio atipico’ e fatta propria, come buona pratica, dalla Conferenza Stato–Regioni.
Sono intervenuti, fra gli altri, nel corso del convegno, la Presidente del Tribunale per i minorenni di Cagliari, Marinella Polo, ed il senatore Ignazio Angioni, componente della Commissione Lavoro. Ampio spazio è stato riservato anche a diverse storie di realtà che si occupano del reinserimento lavorativo dei ragazzi presi in carico dal sistema della giustizia minorile penale (le cooperative Elan, Lariso ed Eugo Sardegna) e alle testimonianze dirette, a tratti toccanti, di alcuni ragazzi che hanno avuto problemi con la giustizia e che ora stanno trovando riscatto attraverso la possibilità di imparare un mestiere.