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Editoriale

Una svolta per l’agricoltura

Una tutela per i prodotti regionali

La scheda degli enti che operano nel settore

La risorsa allevamenti

La rinascita della vite sarda

La scheda delle Cantine private

Segnali positivi per l’industria alimentare

Per il turismo nuove linee di sviluppo

 

Una tutela per i prodotti regionali

 

I gravi episodi che hanno coinvolto il comparto agricolo (vino al metanolo, polli alla diossina, la crisi della Bse) hanno profondamente modificato l’atteggiamento dei consumatori nei confronti dei prodotti alimentari, che devono rispondere a requisiti di sicurezza, sanità, elevata qualità, nonché accessibilità economica.

L’Unione Europea ha risposto a queste esigenze con diverse politiche strettamente collegate tra loro, quali la registrazione dei prodotti provenienti da zone definite o ottenuti utilizzando metodi tradizionali, offrendo tutela giuridica contro l’imitazione, e la promozione dei prodotti agricoli dell’Ue sul mercato comunitario e, in misura crescente, all’estero.

La normativa europea sui marchi di qualità (2081/92 e 2082) garantisce e tutela giuridicamente da contraffazioni attraverso tre categorie:

– la Dop, denominazione d’origine protetta, dicitura assegnata agli alimenti la cui produzione, trasformazione e elaborazione avvengono in un’area geografica ben delimitata, con procedimenti precisi (è il caso dei nostri tre pecorini);

– la Igp, indicazione geografica protetta, riservata ai prodotti che presentano un legame col territorio per quanto riguarda almeno una fase della produzione, della trasformazione e della preparazione. Così avviene per il nostro Agnello di Sardegna Igp;

– la Stg, specialità tradizionale garantita, dicitura riservata ai prodotti che hanno un carattere tradizionale, o per gli ingredienti impiegati o per il modo in cui sono ottenuti.

In questo modo, le leggi nazionali di tutela sono state unificate in tutta Europa. Nel nostro Paese, la Dop sostituisce la Doc, denominazione di origine controllata, che rimane però valida per i vini.

Il sistema nazionale dei prodotti a denominazione di origine ha preso il suo avvio con il riconoscimento, da parte del ministero per le Produzioni agricole e forestali, degli Organismi di controllo e con la definizione giuridica del ruolo dei Consorzi nell’esercizio di funzioni di tutela di promozione, di valorizzazione e di informazione del consumatore.

La gestione dei prodotti Dop e Igp è entrata, quindi, in una fase di regime nella quale sono attribuiti i compiti dei diversi soggetti che operano nella filiera: da una regolamentazione nazionale, i prodotti a denominazione di origine stanno passando a un impianto legislativo comunitario che ha introdotto il principio della “terzietà del controllo”. Il prodotto viene così immesso sul mercato con la certificazione da parte dell’Organismo di controllo (Organismo terzo), a tutela sia del produttore sia del consumatore finale.

Nella graduatoria del numero dei prodotti a denominazione riconosciuti, registrati o tutelati a livello comunitario (133 su un totale di 631, con una incidenza pari al 21 per cento), l’Italia risulta in vetta alla classifica.

Il valore complessivo al consumo del paniere tipico italiano è stimabile intorno ai 7,8 miliardi di euro. Esso attiva, considerando gli impatti del settore primario, una produzione agricola di circa 3,1 miliardi di euro, pari a ciurca il 70% del totale.

Sarà poresto assegnata la dop al carciofo
Sarà presto assegnata la dop al carciofo "Sardo spinoso"
I principali comparti coinvolti nelle produzioni Dop e Igp sono quelli dei formaggi, dei salumi, degli oli extravergini di oliva, dell’ortofrutta e cereali.

L’otto aprile scorso, il Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura dell’Ue, ha modificato l’art.4 del Regolamento Cee 2081/92, introducendo una disposizione che consente ai Consorzi dei produttori di rendere obbligatoria l’esecuzione, nella zona di produzione e sotto il rigido controllo degli Organismi di vigilanza, di tutte le operazioni di lavorazione e confezionamento del prodotto: porzionatura, grattuggiamento, affettamento o ogni altra lavorazione. Un ulteriore strumento a tutela delle nostre produzioni tipiche di qualità che assicurerà, oltre la tracciabilità dei prodotti, controlli più efficaci. Ma anche una completa garanzia del consumatore dal rischio di contraffazioni o manipolazioni improprie del prodotto.

A livello regionale l’unico comparto che registra prodotti che hanno ottenuto il riconoscimento comunitario è quello dell’allevamento, con tre formaggi a Dop (Pecorino Romano, Pecorino Sardo e Pecorino Fiore Sardo) e con l’Agnello di Sardegna Igp.

Sono comunque numerose, anche nell’isola, le iniziative legate al regolamento Cee 2081/92 e relative integrazioni sulla protezione delle indicazioni geografiche (Igp) e delle denominazioni d’origine (Dop) dei prodotti agro-alimentari della Sardegna:

Olio extravergine di oliva di Sardegna dop: istruttoria comunitaria in corso;

Bottarga di Cabras dop: istruttoria ministeriale in corso;

Zafferano di Sardegna dop: istruttoria ministeriale in corso;

Carciofo sardo spinoso dop: istruttoria regionale in corso;

Pomodorino di Sardegna igp: istruttoria regionale in corso.

Tonno di Carloforte dop, Arselle nere della laguna di Marceddi dop, Riso di Sardegna dop, Agrumi di Sardegna dop, Miele di Sardegna dop, la cui istruttoria deve essere ancora attuata dall’assessorato regionale dell’Agricoltura.

A livello nazionale, nell’ambito del più ampio ventaglio dei prodotti tradizionali, l’atlante del patrimonio gastronomico della Sardegna comprende altri 146 prodotti che si integrano con la cultura di un particolare territorio. Sono prodotti ottenuti con metodi anche biologici, certificati a norma Iso, Haccp, dotati di tracciabilità e di marchi collettivi.

I Consorzi attualmente esistenti nell’isola per la tutela della produzione locale sono:

– Consorzio di tutela del Pecorino Romano dop;

– Consorzio di tutela del Pecorino Sardo dop;

– Consorzio di tutela del Pecorino Fiore Sardo dop;

– Consorzio di tutela dell’Agnello di Sardegna igp(*);

– Consorzio di tutela del Pomodorino di Sardegna igp(*);

– Consorzio di tutela del Carciofo di Sardegna dop(*).

 

(*)Promossi e supportati da Agrosarda