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Editoriale
di Gherardo Gherardini
Idrogeno, l'energia del futuro

I dati del “Progetto Idrogeno”

Che cos’è il Crs4
di Mariella Cossu
Rallenta nell'isola il trend positivo dell’agricoltura biologica

 

Editoriale

 

Quale sistema per la produzione di energia sarà più efficace per il nostro sviluppo? Quali sono gli ostacoli da superare? E come superarli? L’importanza e l’attualità del problema dell’energia per il futuro, con le implicazioni sia in termini di sviluppo che di rispetto per l’ambiente, diventano immediatamente evidenti nella loro drammaticità se ci si sofferma su alcune semplici considerazioni.
La domanda di energia è sempre cresciuta e continua a crescere di pari passo al miglioramento della qualità della vita. Si prevede che nei prossimi vent’anni la popolazione del pianeta aumenterà di un miliardo e mezzo e tutti, legittimamente, vorranno accedere all’energia per una vita migliore.
Fornire tutta questa energia a quelli che la chiederanno sarà un compito difficile e stimolante, ma la vera sfida sarà quella di poterla fornire riducendo al minimo l’impatto sull’ambiente. Come è prevedibile, si pone sempre più pressante il problema di come ridurre l’impatto prodotto dal consumo di energia, battendo strade nuove, utilizzando le migliori intelligenze disponibili, organizzando sistematicamente una ricerca globale e approfondita e mettendo a disposizione le risorse economiche necessarie.
È una sfida, quella della ricerca di nuove fonti energetiche, che vede impegnato soprattutto l’Occidente, che punta ormai ad una economia energicamente ed ecologicamente sostenibile ed indipendente dai combustibili fossili e che sempre più spesso vede nell’idrogeno la “promessa energetica del futuro”. Sul ruolo di questa fonte potente, pulita e praticamente inesauribile hanno scommesso le grandi multinazionali del petrolio che hanno investito ingenti somme nella ricerca. E ci ha creduto anche l’Unione europea, che ha destinato oltre 2 mila milioni di euro per sostenere la ricerca nel settore. In questa ricerca si è inserita da protagonista anche l’Italia con numerosi progetti che interessano enti pubblici, gruppi industriali e  pubbliche amministrazioni. A livello regionale, infine, un posto di rilievo si è guadagnato la Sardegna, con il suo Centro di ricerca, il Crs4, presieduto dal premio Nobel Carlo Rubbia. Secondo Rubbia, la Sardegna è il luogo ideale per lo sviluppo di energie pulite e rinnovabili, essendo presenti le condizioni ottimali per la diversificazione delle fonti di energia da combustibili fossili ed inquinanti, dalle quali oggi la Sardegna è quasi totalmente dipendente. «Grazie alle tecnologie innovative – ha spiegato lo scienziato –, il solare potrebbe a breve termine diventare la principale sorgente di energia elettrica e gli impianti pilota potrebbero essere realizzati nel giro di quattro, cinque anni. L’idrogeno prodotto da energia solare, potrebbe a medio termine rimpiazzare una frazione significativa del petrolio utilizzato per i trasporti».
L’introduzione di questi metodi innovativi permetterebbe alla Sardegna di arrivare ad una progressiva indipendenza energetica, con l’utilizzo di energie rinnovabili pulite ad impatto ambientale nullo ed a costi confrontabili con quelli dei combustibili fossili odierni.