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Sommario


Editoriale

Il momento difficile della nostra agricoltura

La scheda degli enti che operano nell’agricoltura

Una tutela per i prodotti regionali

Vacilla il sostegno dell’agroalimentare sardo

Obiettivo qualità per la viticoltura dell’isola

I vini sardi premiati a Vinitaly 2008

Eccellenza e originalità per conquistare nuovi mercati

TRASPORTI E NUOVE COMPETENZE DEGLI ENTI LOCALI - Atti del Convegno organizzato dall'Assessorato ai Trasporti della Provincia di Cagliari - Cagliari, 3 dicembre 2008

 

Una tutela per i prodotti regionali

 

La testa stilizzata di un asinello, simbolo della produzione olearia dell'isola, nel logo di tutela dell'Olio Extravergine di Oliva di Sardegna Dop
La testa stilizzata di un asinello,
simbolo della produzione olearia
   dell'isola, nel logo di tutela
dell'Olio Extravergine di Oliva
           di Sardegna Dop
L’ Italia può contare su 171 prodotti a denominazione di origine protetta riconosciuti dall’Ue (oltre il 20% del totale comunitario pari a 800). La categoria più ricca è quella degli ortofrutticoli (55), seguita dagli oli d’oliva (38), dai formaggi (35), dai prodotti a base di carne (29) dai prodotti della panetteria (3), dalle spezie o essenze (3), dagli aceti (2) dalle carni e frattaglie fresche (2), dai mieli (1) e dai pesci e crostacei. Il  patrimonio  vinicolo è rappresentato da 469 vini Docg e Igt, per la precisione 36 vini Docg, 315 vini Doc e 118 vini Igt, che rappresentano il 60% della produzione nazionale di vino.
L’Italia conta poi su 4.396 prodotti tradizionali censiti dalle Regioni e inseriti nell’Albo nazionale perchè sono ottenuti secondo metodiche praticate sul territorio in modo omogeneo e regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni.
Il settore dei prodotti agroalimentari a denominazione continua a fare i conti con una diffusa presenza di falsi. Testimoni di una tradizione e di una storia  che non conoscono eguali in questo campo, i prodotti Dop,  Igp, Docg, Doc e Igt   vengono considerati ormai  “proprietà intellettuale” e quindi, come tali, devono essere tutelati da qualsiasi contraffazione.
Il ddl approvato dal Consiglio dei ministri il 18 giugno 2008 riguardante la manovra finanziaria 2008, prevede un nuovo articolo del codice penale secondo il quale chiunque falsifica indicazioni geografiche o denominazioni di origine di prodotti agroalimentari tutelate ai sensi di leggi speciali, regolamenti comunitari e convenzioni internazionali è punito con la reclusione da uno a sei anni e con la multa da 1.000 a 6 mila euro.
I prodotti sardi tutelati sono sei: il Pecorino Romano Dop,  il Pecorino Sardo Dop, il Pecorino Fiore Sardo Dop, l’Olio extravergine di oliva di Sardegna Dop, lo Zafferano di Sardegna Dop e l’Agnello di Sardegna Igp. Oltre al Carciofo Spinoso di Sardegna Dop, il cui riconoscimento è in dirittura di arrivo, e al Pomodorino di Sardegna Igp, sono in corsa per l’ottenimento del prestigioso riconoscimento comunitario il Riso di Sardegna Igp, la Bottarga di Sardegna, il Pane Carasau Dop, il Mirto tradizionale sardo Dop, il Miele Sardo Dop, il Torrone di Sardegna Dop.
Secondo un censimento effettuato dall’Istat sui marchi a denominazione per carni, formaggi e oli di oliva,  al 31.12.2007 la Sardegna risulta ai primi posti nella graduatoria di aziende e trasformatori. In campo nazionale,  le imprese che operano nella filiera dei prodotti Dop e Igp sono più di 11 mila,  la metà delle aziende è localizzato in sole tre regioni: Trentino, Toscana e Sardegna con un peso rispettivamente del 17,6, del 17 e 15,4% sul totale nazionale.
Nell’isola prevale l’orientamento lattiero caseario; gli  11.170 allevamenti di qualità  costituiscono il 26,6% delle strutture per animali, il 32% delle unità produttive italiane e il 31,7 % delle strutture per animali a livello nazionale. Il settore del formaggio comprende solo specialità Dop.
Per quanto riguarda i produttori e i trasformatori di carni il riferimento è all’Agnello di Sardegna Igp, una situazione che si sta modificando grazie all’azione incisiva del relativo  Consorzio di tutela nei confronti dei produttori e all’attività promozionale svolta dall’assessorato regionale dell’Agricoltura. Il numero di capi immessi sul mercato, 173.923 su 183.633 a livello nazionale, indica l’importanza che riveste il comparto.
Le cose vanno meno bene per i produttori e trasformatori di ortofrutticoli. L’Istat assegna un ruolo di rilievo all’olio extravergine.
Nell’isola operano 47 aziende che hanno superficie media pari a 14,5 ettari ciascuna, di queste solo 30 sono trasformatori, 18 i molitori e 12 gli imbottigliatori di olio extravergine di oliva Dop.

Etichettatura -
Difendere i consumatori e i produttori agricoli italiani. È la priorità del ddl, firmato dal ministro per le Politiche agricole, Luca Zaia, che contiene un pacchetto di misure  per rafforzare la competitività del sistema agroalimentare.
Quello dell’etichetta trasparente appare il capitolo più pesante. Ribadito il concetto di assicurare un elevato livello di tutela dei consumatori, sancisce un principio: l’obbligo dell’etichetta super trasparente scatta qualora la mancanza di indicazione possa indurre in errore il consumatore sull’origine e la provenienza del prodotto alimentare. Sono  state inoltre rese più severe le sanzioni amministrative.
Cibi con  l’etichetta: carni di pollo e derivati, carni bovine, ortofrutta fresca, uova, miele, passata di pomodoro, latte fresco, pesce, olio d’oliva, prodotti Dop, vini Doc.
Cibi senza etichetta: pasta, carne di maiale e salumi, carne di coniglio, frutta e verdura trasformata, derivati diversi del pomodoro da passata, latte a lunga conservazione, formaggi non dop, derivati dei cereali.