- Le più recenti analisi sull’import-export dell’agroalimentare in Sardegna confermano la grave situazione di crisi del settore. I dati riferiti al 2005, non ancora pubblicati, sono stati elaborati proprio in questi giorni dall’Istituto nazionale di economia agraria. Ne citiamo i più significativi. Il valore delle esportazioni del comparto agroalimentare sardo (136,3 milioni di euro) ha fatto registrare nel 2005 una non trascurabile contrazione dell’1,5% rispetto al 2004 e rappresenta soltanto lo 0,68% del totale delle esportazioni del paese, collocando la Sardegna al sedicesimo posto nella graduatoria regionale.
(nella foto di copertina: una fase di lavorazione dei capolini nello stabilimento della Macar, a Villacidro) Continua...
- Per far fronte alla crisi dell’agricoltura sarda ci si è limitati
sinora a tamponare le emergenze. Nessuno ha provveduto a varare un programma di sviluppo complessivo in grado di rilanciare e modernizzare il settore. Il maggior punto di debolezza è rappresentato dalle scarse risorse finanziarie e dall’enorme indebitamento: 625 milioni di euro fra prestiti e mutui a breve e lungo termine.
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- È ancora il comparto Allevamenti la stampella di sostegno dell’agro-alimentare dell’isola. Il 72% delle esportazioni del settore è costituito infatti da formaggi di pasta dura e semidura, con il Pecorino Romano in primo piano, grazie soprattutto alle richieste, seppure in sensibile calo, del mercato Usa, che assorbe quasi il 60% della produzione regionale. Ma i nostri formaggi si stanno affermando anche sui mercati dell’Unione europea e del Giappone.
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- Adeguare sempre più i nostri vini alla domanda di mercato, incentivando una produzione di qualità, che rappresenta oggi una quota troppo esigua della produzione complessiva. È l’obiettivo degli operatori del settore e della stessa Regione che con il suo Piano di ristrutturazione e riconversione viticola intende favorire una produzione di vini di qualità alta e medio-alta, evitando però un aumento del potenziale produttivo.
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- Al Vinitaly, la più grande rassegna internazionale del vino, che ogni anno si svolge nella città scaligera di Giulietta e Romeo, non puoi mancare.
E le ragioni sono tante e tutte legate alla ricerca di quelle risposte che, giorno dopo giorno, ti assillano la mente per scoprire una formula magica che ti possa consentire di vendere tutto il tuo prodotto, al prezzo migliore e nel più breve tempo possibile.
Basta muovere il primo passo all’interno della Fiera e ti accorgi che il mondo del vino è più grande di quello che avevi immaginato, immenso, e mentre ti guardi intorno percepisci subito la tua dimensione, una goccia nell’immenso oceano del vino. Continua...
- La chiusura dello stabilimento saccarifero di Villasor, conseguente alla decisione di Bruxelles di ridurre le quote nazionali di produzione di zucchero e il mancato posizionamento sui mercati delle eccedenze del pomodoro trasformato nel 2005 da parte della Nuova Casar di Serramanna, sono gli esempi più significativi della crisi
che attanaglia il settore della trasformazione nell’isola. Continua...