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Editoriale
Giancarlo Bussetti
Costi energetici e trasporto marittimo
Commissione europea (Bruxelles, 28 marzo 2011)
Libro Bianco - Tabella di marcia verso uno spazio unico europeo dei trasporti
Achille Sirchia
Un porto laguna per l’economia di Cagliari
Seminario
“La Cooperazione come valore economico e sociale in Sardegna”

 

Editoriale

 

I costi energetici progressivamente crescenti potrebbero determinare nel settore del trasporto merci un passaggio dai modi di trasporto a più alta richiesta energetica verso altri più economici.
In Italia, questa esigenza traspare chiaramente dal Piano Generale dei Trasporti che già nel 2001 preconizzava «lo sviluppo dei traffici merci sulle medie-lunghe distanze con modalità di trasporto più sostenibili di quella stradale».
Tra le misure indicate nel Piano era raccomandato «il rilancio del trasporto di cabotaggio, dando piena attuazione al progetto delle autostrade del mare», che prevedeva l’utilizzazione della via marittima non solo nei collegamenti con le isole, ma anche sulle maggiori direttrici di traffico lungo l’Italia peninsulare. In questo modo, buona parte del percorso da origine a destinazione avrebbe potuto essere effettuato via mare, imbarcando autocarri, autotreni e semirimorchi su navi traghetto.
Nei dieci anni che sono passati dal momento della preparazione del PGT, i problemi di ordine energetico ed ambientale hanno assunto una gravità anche maggiore di quella che gli estensori del Piano avevano previsto. Da ciò – sottolinea Giancarlo Bussetti nella sua ampia e articolata inchiesta dedicata agli attuali problemi ed alle prospettive del trasporto marittimo – deriva l’interesse di una rivisitazione delle tesi del Piano relative al cabotaggio, in quanto dalla loro validità dipenderanno l’evoluzione del sistema nazionale dei trasporti e le conseguenze che ne potranno derivare per la Sardegna.
Da uno studio comparato fra le varie modalità di trasporto delle merci, basato soprattutto sul consumo specifico di combustibile, risulta che il mezzo di trasporto più parsimonioso – e quindi più economico e meno inquinante – è la nave cellulare di grande portata, seguito, a distanza, dal quelle di media e piccola capacità di carico. Ultima in questa speciale graduatoria si colloca la nave ro-ro, penalizzata sia dalla necessità di una maggiore velocità di crociera che dal non ottimale sfruttamento degli spazi da parte di autocarri, autotreni e semirimorchi rispetto al contenitore. Da sottolineare, infine, che il traghetto, in questa speciale classifica, risulta meno economico anche rispetto al trasporto su mezzo gommato.
Quanto sopra esposto induce a fare diverse considerazioni sul trasporto marittimo Sardegna-Continente e sull’uso quasi esclusivo del traghetto attuato sinora sia per il trasporto delle merci che di quello combinato merci-passeggeri. Nel primo caso (trasporto esclusivo merci), sarà più conveniente ricorrere alla modalità full container su navi cellulari di minor portata. Nel secondo caso (trasporto combinato merci e passeggeri), il traghetto sarà sostituito ricorrendo all’uso combinato della nave cellulare per il trasporto delle merci e del mezzo aereo – le cui tariffe risultano oggi sensibilmente meno alte di quelle in vigore sulle navi ro-ro – per i passeggeri.
Da queste brevi notazioni risulta evidente che le trasformazioni previste nella caratteristiche dei traffici, cui abbiamo fatto cenno, richiederanno un opportuno aggiornamento dell’intero sistema di infrastrutture dell’isola. Da qui la necessità e l’urgenza di una modifica del Piano regionale dei Trasporti, che – come avverte Giancarlo Bussetti – «potrebbe fare tutta la differenza fra una Sardegna che subisca passivamente le conseguenze negative di un rincaro energetico ormai strutturale ed una che sia in grado di sfruttare le opportunità che si presenteranno nella nuova situazione».