- Una maggiore capacità di spesa da parte dell’Italia dei fondi comunitari contribuirebbe innegabilmente a riattivare nel nostro Paese diversi settori dell’economia, a creare occupazione, a sostenere l’imprenditoria e rianimare il settore della formazione, dell’istruzione e della ricerca penalizzati dalle ultime manovre Finanziarie. Lo ha detto recentemente Gian Maria Fara, presidente dell’Eurispes, presentando un’inchiesta condotta dal suo Istituto sull’utilizzazione dei fondi comunitari da parte dell’Italia, della quale ci occupiamo diffusamente su questo numero di “Sardegna industriale”.
Il confronto tra il contributo al Bilancio dell’Unione europea e i finanziamenti da quest’ultima erogati all’Italia per programmi di sviluppo economico, crescita occupazionale, sostegno all’imprenditoria, mette in rilievo, Continua...
Gabriella Lai - Tra la fine dello scorso anno e l’inizio del 2009 si è molto parlato di liberalizzazione del mercato elettrico. Soprattutto grazie alle intense campagne pubblicitarie dei maggiori produttori del settore, si è diffusa fra i consumatori – abituati ad un unico interlocutore – la consapevolezza di una vera e propria rivoluzione. Una rivoluzione che consente a chiunque di scegliere il proprio fornitore di energia elettrica, con la prospettiva di risparmiare qualche centinaio di euro all’anno. O magari anche di più, se parliamo di aziende. Continua...
di Gherardo Gherardini - «Un punto di riferimento per l’intero Mediterraneo e una risorsa per cambiare volto alla Sardegna». Così vede la “Cagliari del futuro” il sindaco Emilio Floris, che fra poco meno di un anno concluderà il secondo mandato con la consapevolezza di aver portato a compimento importanti realizzazioni e, soprattutto, di aver gettato le basi di un concreto progetto di sviluppo. (nella foto, il sindaco di Cagliari, Emilio Floris)
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- Dopo un lungo, laborioso, ma esaltante cammino, conclusosi con l’approvazione da parte del Consiglio Comunale lo scorso 22 settembre, il Piano strategico della città di Cagliari è diventato una realtà. Questo strumento – che è contemporaneamente di sviluppo economico, di governo del territorio e di promozione sociale, culturale e turistica – ha una caratteristica essenziale: non è un piano per la città, ma della città, realizzato attraverso un processo di ampia partecipazione di tutti gli attori locali, pubblici e privati, fino ai singoli cittadini. Insomma, un coinvolgimento ampio e qualificato di tutte le forze, le energie e le intelligenze presenti sul territorio.
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di Paolo Argenti - Dal 1995 al 2006 l’Italia ha accumulato nei confronti dell’Europa un saldo negativo di 30,3 miliardi di euro. Solo nel 2007 i contributi italiani versati all’Ue si sono attestati a 13,8 miliardi euro, tanto da piazzare il nostro Paese al terzo posto per incidenza sul totale delle entrate dopo la Germania (20%) e la Francia (16,9%), ma le risorse accreditate all’Italia dall’Unione sono state inferiori di 3,5 miliardi di euro. Sono dati tratti da un’inchiesta Eurispes sui fondi comunitari, recentemente presentata a Roma dal presidente Gian Maria Fara.
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