Industria chimica, emergenza idrica e continuità territoriale sono i temi di particolare attualità in questi ultimi mesi, sui quali punta la sua attenzione questo numero di «Sardegna industriale».
Industria chimica. Con un organico quasi dimezzato rispetto a dieci anni fa (si è passati dai 6.176 occupati del 1989 ai 3.237 del 2000) l’industria chimica sarda, nonostante ristrutturazioni e razionalizzazioni, che comunque hanno dato competitività ed efficienza a molti impianti, non sembra ancora aver superato la crisi e minaccia chiusure di reparti e riduzioni drastiche di personale. Ad Assemini sono in discussione le produzioni Enichem del cloro e dell’acrilonitrile, con conseguente ripercussione sulla produzione delle fibre ad Ottana. Sempre ad Ottana, l’Enichem ha già preannunciato per questo inizio d’anno una riduzione di 45 unità del suo organico, mentre Montefibre ha avanzato la richiesta di avviare in cassa integrazione tutti i suoi 250 dipendenti, in vista di una completa fermata degli impianti.
Come si vede, una situazione allarmante sulla quale abbiamo voluto sentire le valutazioni del governo regionale, delle associazioni regionali degli industriali, delle organizzazioni sindacali.
Emergenza idrica. Con una dotazione media di 260 metri cubi annui per ciascuno dei suoi 1.650.000 abitanti la Sardegna è ben al di sotto della soglia dei 1.000 metri cubi per abitante che definisce, secondo gli esperti, «la situazione di un territorio nel quale la scarsità d’acqua diventa un grave fattore limitante le necessità primarie dei consumi civili, lo sviluppo economico, la produzione alimentare e la protezione dei sistemi naturali». Il valore indice dell’isola – secondo gli esperti della Regione – è ormai molto vicino a quello di alcuni territori dell’Africa settentrionale e del Medio Oriente. In prospettiva, la considerevole mole di opere già avviate da alcuni anni nell’isola grazie ai finanziamenti del Piano comunitario - Obiettivo 1 e del Programma per l’emergenza idrica, potrebbe comunque porre fine alla ormai cronica situazione di crisi. In questo numero «Sardegna industriale» ha voluto fare il punto della situazione, verificando, cantiere per cantiere, lo stato di realizzazione delle opere programmate.
Continuità territoriale. La recente sentenza del Tar del Lazio, che convalida, in buona sostanza, il principio della continuità territoriale per la Sardegna, e il successivo decreto del ministro Bersani che recepisce le risultanze della recente conferenza dei servizi indetta dal presidente della Regione Mario Floris, costituiscono un primo, importante passo in avanti dei sardi nel cammino verso la continuità territoriale. Di questa lunga vicenda, che ha visto impegnati, in questi ultimi mesi, ministero dei Trasporti, giunta e consiglio regionale, parlamentari sardi, associazioni imprenditoriali, organizzazioni sindacali e compagnie aeree, diamo in questo numero un ampio resoconto, corredato da una dettagliata scheda sugli scali dell’isola.
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