- Occupazione in calo, ordini che non crescono e livelli produttivi che fanno registrare un segno negativo (meno 16 % a metà 2008): questi i dati più significativi dell’attuale difficile momento dell'economia dell'isola, messi in luce anche da una recente inchiesta dell’Api sarda. Un quadro aggravato anche dallo smantellamento della grande industria, che sta provocando un effetto a catena sull’intero sistema economico regionale.
(In copertina: un'immagine dall'alto del parco eolico dell'Enel, a Sedini (foto Emblema) Continua...
- Per la soluzione del problema energia nell’isola, ed in particolare nel polo di Portovesme, il Governo intende operare su due linee: per il medio periodo, sviluppare nuove infrastrutture energetiche (cavo Sapei e gasdotto Galsi); per il breve, creare un mix di interventi a sostegno delle industrie, come la creazione di consorzi di acquisto europei. Uno scenario, secondo i sindacati regionali, non più sardo che vedrà l’isola subire scelte altrui e dove non troverebbe più spazio il progetto miniera-centrale.
(nella foto: il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola) Continua...
- Dopo la firma, nel gennaio 2007, degli accordi Regione-Endesa e la recente vendita degli impianti della società iberica ai tedeschi di E.On , c’è grande attesa nel Nord Ovest Sardegna di conoscere i contenuti del piano industriale della società acquirente. Da un suo esame si potrà comprendere se saranno integralmente mantenuti gli impegni a suo tempo sottoscritti da Endesa e che l’a.d. di E.On Italia, Klaus Shafer, si è impegnato a rispettare.
(Nella foto: particolare della centrale termoelettrica di Fiume Santo) Continua...
- Alto contenuto di zolfo e basso potere calorifero avevano sinora bloccato l’utilizzazione del carbone Sulcis. Questi handicap sono oggi superabili con le moderne tecnologie che sfruttano al meglio anche valori calorici bassi e abbattono totalmente lo zolfo. Il vero problema per il decollo del progetto integrato miniera-centrale, sostengono alla Carbosulcis, è che il documento non ha trovato nella legge 80/2005 il veicolo normativo idoneo a superare i controlli della Commissione. (Nella foto: una sonda della Carbosulcis mentre opera nella zona di "Is Urigus" in vista dello stoccaggio della CO2 nei bacini carboniferi profondi, nell'ambito del progetto miniera-centrale) Continua...
- I progetti per il metanodotto della Galsi, per il cavo sottomarino Sapei di Terna e per lo sfruttamento del carbone Sulcis della società Sotacarbo, potrebbero dare un contributo di notevole portata alla soluzione del problema energia in Sardegna. Ma iniziative altrettanto importanti si stanno prospettando nel campo delle rinnovabili, come la realizzazione, a Macchiareddu, di un dimostratore solare termodinamico a concentrazione, progettato dal Crs4.
(Nella foto: Impianto di depressione della rete del gas realizzata dal'Isgas, a Cagliari) Continua...
- La realizzazione delle reti del gas è in corso secondo una programmazione definita dalla Giunta regionale con una delibera del novembre 2005 che prevede la strutturazione del territorio isolano in 38 bacini di utenza. Secondo i programmi dell’esecutivo, la rete di distribuzione dovrà essere completata al più presto, in modo da consentire gli interventi di miglioramento del benessere abitativo e di riduzione dell’inquinamento dell’aria urbana previsti nel Piano energetico ambientale regionale. Continua...
- Per le fonti energetiche rinnovabili l’attuale governo regionale si è dato delle regole precise: le nuove tecnologie potranno diffondersi solo nella misura in cui offriranno vantaggi con il minimo impatto ambientale. Secondo il nuovo Piano energetico regionale, non ancora approvato, le rinnovabili nel loro insieme dovrebbero consentire all’isola di raggiungere il 25 per cento della produzione globale, in linea con quanto previsto dall’Unione europea.
(Nella foto: l'amministratore delegato dell'Enel, Fulvio Conti, mentre firma il protocollo d'intesa con la Regione) Continua...
- Gli obiettivi principali del Piano energetico ambientale regionale possono essere sintetizzati in cinque punti: stabilità e sicurezza della rete (realizzazione del cavo elettrico sottomarino di grande potenza Sardegna-Italia (Sapei) e del metanodotto sottomarino dall’Algeria); sistema energetico funzionale all’apparato produttivo; tutela ambientale; strutture delle reti dell’energia (collegamento tra l’isola e la penisola mediante due nuovi cavi in corrente continua da 500 MW ciascuno ed un cavo in corrente alternata da 50 MW che collega la Sardegna con la Corsica, secondo il nuovo programma del gestore della rete di trasmissione nazionale Terna spa); diversificazione delle fonti produttive. Continua...