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Una scelta strategica per il sistema Sardegna

Energia: emergenza del terzo millennio

Un Piano per il rilancio produttivo

Un cappio al collo per le industrie del Sulcis

Un ruolo strategico per metano e carbone

Le reti di distribuzione del gas

Sintesi del Piano energetico regionale

Sardegna, isola digitale

Per il turismo un modello di qualità

 

Sardegna, isola digitale

 

 

Migliorare i rapporti tra enti pubblici, cittadini e imprese è una sfida che amministratori e imprese devono affrontare dotandosi di sistemi informatici e telematici, rendendoli fruibili soprattutto ai cittadini per consentire una comunicazione più funzionale ed efficace. È quanto intende fare l’Assessorato regionale Affari generali con un programma che vuole incidere significativamente nella qualità dei servizi offerti dalla Pubblica Amministrazione

 

Uno dei temi di grande attualità dell’attività amministrativa e politica in Europa, in Italia, e, naturalmente anche in Sardegna è rappresentato oggi – ma lo sarà anche nei prossimi anni – dall’e-Government. Migliorare i rapporti tra Pubblica Amministrazione, cittadini e imprese è una sfida che gli amministratori e le imprese devono affrontare dotandosi di sistemi informatici e telematici, rendendoli fruibili soprattutto ai cittadini al fine di consentire una comunicazione più funzionale ed efficace.

Ogni giorno infatti proposte nuove e più efficienti per la gestione della cosa pubblica, attribuiscono un ruolo più incisivo alle Autonomie locali e alle Regioni.

Poteri, competenze, risorse vengono spostate verso gli enti locali che sono più vicini ai cittadini e al territorio stimolando capacità di autogoverno e privilegiando il rapporto tra istituzioni, cittadini e imprese. Tutto ciò comporta nuovi assetti organizzativi e uno scenario in cui le istituzioni  operano congiuntamente per migliorare il proprio operato ed i servizi che erogano.

Questo nuovo sistema, che vede gli enti istituzionali collaborare tra di loro senza alcuna distinzione gerarchica in un sistema cooperativo paritario, non può realizzarsi senza le tecnologie dell’informazione e della comunicazione che sono gli strumenti che consentono e facilitano, semplificandolo, il rapporto tra gli interlocutori. Tutti gli interventi che vengono proposti, ai vari livelli, sono conseguenti al riconoscimento delle pari dignità tra istituzioni pubbliche e comportano principalmente una riorganizzazione dell’amministrazione pubblica, all’interno della quale le decisioni si spostano dal centro alla periferia e gli interventi attuativi sono di competenza del territorio interessato.

È chiaro che un simile processo di attribuzione di competenze comporta una riorganizzazione funzionale che non può prescindere dall’uso di nuove tecnologie di gestione e di servizio. Non è pensabile, infatti, continuare, con processi e procedure superate e obsolete, a perseguire gli obiettivi, questi si sempre presenti, di migliorare la qualità dei servizi, l’efficienza e l’efficacia, e anche l’economicità, dell’azione della Pubblica Amministrazione.

Su questo tema di grande attualità abbiamo voluto rivolgere alcune domande all’assessore regionale degli Affari generali, del Personale e della Riforma della Regione Sardegna, Pietro Fois, il cui dicastero ha predisposto un programma che vuole incidere significativamente nella qualità dei servizi erogati dalla Pubblica Amministrazione, presente in Sardegna nei vari livelli (Comuni, Province, Comunità montane e, naturalmente, la stessa Regione), nella certezza che con migliori servizi cresceranno i livelli occupazionali nell’isola.

 

Lo sviluppo dei servizi di e-government in Sardegna è al passo con gli alti livelli raggiunti, in ambito nazionale, dall’isola nell’Ict?

Un'operatrice del Centro eleborazione dati della Regione Sardegna
Un'operatrice del Centro eleborazione dati della
Regione Sardegna
Devo dire che il livello dell’informatizzazione nell’isola risulta ancora molto diversificato tra gli enti locali: accanto ad enti in cui in cui le tecnologie si sono da tempo affermate, vi sono quelli che utilizzano le nuove procedure quasi esclusivamente per attività amministrativa interna. Non si è ancora realizzata una comunicazione funzionale ed efficace fra diversi enti locali. Una comunicazione ha come necessaria condizione che tutti i soggetti interessati siano dotati degli stessi sistemi di eccellenza. Infine, bisogna ammetterlo, è ancora insufficiente la preparazione professionale del personale nell’utilizzazione dei mezzi informatici e telematici.

 

Quali iniziative intraprendere per dare una svolta a questa realtà?

Dobbiamo innanzitutto realizzare un sistema cooperativo paritario tra le istituzioni. Tutti gli interventi che vengono proposti, ai vari livelli, sono conseguenti al riconoscimento della pari dignità tra istituzioni pubbliche e comportano principalmente una riorganizzazione dell’amministrazione pubblica, all’interno della quale le decisioni si spostano dal centro alla periferia e gli interventi attuativi sono di competenza del territorio interessato. Il programma per la realizzazione della Società dell’Informazione in Sardegna contiene una serie variegata di proposte per incentivare e favorire l’adozione dell’Ict,  praticamente in tutte le attività della Pubblica Amministrazione, delle imprese, dei singoli cittadini, della scuola, della sanità, ecc..

 

Il progetto della Regione Sardegna è innovativo nel modo di interpretare il programma di e-Government da parte dell’ente regionale, perché quanto si intende realizzare, con una spesa complessiva di oltre sei  milioni di euro, non riguarda le proprie strutture amministrative, ma è rivolto esclusivamente al territorio, a tutti i 377 Comuni dell’isola. In quali fasi verrà realizzato il progetto?

Questo è il primo segnale concreto che il programma – che l’Assessorato, sotto la guida del direttore generale Costantino Nuvoli, si è dato – comincia a realizzarsi. Si vuole proseguire con successivi bandi di gara per la realizzazione della “Regione digitale” nel quadro più ampio di quello per l’”Isola Digitale”, in modo che gli interessati abbiano, in qualsiasi momento e in ogni luogo, la possibilità di accedere alle informazioni riguardanti tutta l’Amministrazione regionale e tutto il territorio isolano.

La Regione intende, inoltre, intervenire con finanziamenti aggiuntivi – per un importo di sette milioni di euro – per consentire la completa realizzazione degli altri due progetti presentati al ministero per l’Innovazione e le Tecnologie da parte della Provincia di Nuoro e della Comunità montana del Nuorese, finanziati da quel Ministero, rispettivamente con 1.350.000 e 1.650 000 euro. Anche questi progetti tendono a migliorare l’efficienza delle strutture amministrative per dar loro la possibilità di rispondere meglio alle esigenze dei cittadini e delle imprese, realizzando sistemi di comunicazione e di trasparenza più funzionali e di più facile accessibilità.

 

Agevolare l’aggregazione  tra enti per garantire economie di scala, evitare le duplicazioni, incentivare l’integrazione delle realizzazioni. Sono alcuni degli obiettivi del piano di e-Government  promosso dal Governo. Anche il vostro piano si ispira a questa filosofia?

Comuni,  aggregazioni di Comuni, Province, Comunità montane e Asl. Sono i soggetti destinatari dei progetti compresi nel programma dell’Assessorato, come confermato dai due bandi da noi predisposti: uno è stato  denominato “La Regione digitale”; l’altro, che è un invito a presentare proposte, vuole riproporre, a livello regionale, in materia di  e-Government, quanto ha fatto il ministero per l’Innovazione e le Tecnologie, a livello nazionale.

Si tratta, in poche parole, di iniziative che interesseranno proprio tutti: strutture pubbliche e operatori privati che avranno un’ottima occasione per  realizzare soluzioni in grado di soddisfare le esigenze e superare le difficoltà che tutti, per un motivo o per l’altro, abbiamo ben presenti e conosciamo, tutte le volte che abbiamo a che fare con gli uffici pubblici.

I progetti finanziati dall’Assessorato, che potranno spaziare su tutte le linee di attività dell’ente pubblico, dovranno rispettare almeno un obbligo: quello di prevedere, dopo il periodo di realizzazione e subito dopo l’avvenuto collaudo, un congruo spazio di tempo per la gestione e la manutenzione di quanto è stato realizzato da parte del soggetto attuatore in stretta collaborazione con le strutture operative del committente. Siamo convinti che questo sia il metodo più sicuro perché quanto viene realizzato venga anche utilizzato nel tempo. 

 

Finanziato dall’Unione Europea, il progetto Diesis è un’altra vostra iniziativa con la  quale l’Isola si candida a diventare un polo telematico di eccellenza per sperimentare i servizi digitali. Quali sono le azioni previste nel progetto? 

La prima riguarda la “Disseminazione e Concertazione” che ha come obiettivo quello di suscitare l’attenzione di tutti i possibili interessati sui concetti della Società dell’Informazione e su quanto l’Amministrazione regionale intende fare per realizzarla in Sardegna. Si vuole anche, su questi temi, proporre occasioni di dibattito, di confronto e di proposizione di idee, nonché portare a conoscenza l’esistenza in altre realtà di “buone pratiche” in cinque aree ritenute prioritarie: turismo, governo elettronico, insegnamento, commercio e gestione della conoscenza. È superfluo notare che la conoscenza è la base di ogni attività (anche di quella degli enti pubblici locali), perché è necessaria per assumere le decisioni giuste e perché consente di acquisire e costruire nuove conoscenze.

Un’altra azione consiste nello sviluppo di strategie finanziarie per l’identificazione di fonti di finanziamento, nella creazione di una banca dati con le informazioni utili a chi, in questo settore, intende accedere ai finanziamenti e, anche, nell’organizzare attività di formazione per la pianificazione degli investimenti e delle risorse finanziarie.

 

Ritiene che il coinvolgimento di istituzione pubbliche ed imprese private nei progetti di e-Government possa favorire nell’isola, assieme ad un miglioramento dei servizi della Pubblica amministrazione, anche un più elevato grado di par­tecipazione e di inserimento nel grande processo di innovazione messo in atto dalla Società dell’Informazione? 

L’e-Government rappresenta oggi uno dei temi più discussi dell’attività amministrativa e politica in Europa, in Italia e, naturalmente, anche in Sardegna, e sarà così anche per i prossimi anni. Migliorare i rapporti tra P.A., cittadini e imprese è una  sfida che gli amministratori che conoscono i problemi dal di dentro e le imprese che propongono soluzioni devono affrontare. Utilizzare sistemi informatici e telematici per rendere fruibili servizi fondamentali ai cittadini e alle imprese, consentire una comunicazione più funzionale ed efficace tra enti pubblici locali, fornire strumenti tecnologici ai dipendenti della P.A. per migliorare i livelli di efficienza interna e di efficacia esterna della loro attività: tutto ciò costituisce indubbiamente una scommessa tra le più importanti che oggi abbiamo di fronte.

Una scommessa che vede l’assessorato Affari generali  impegnato in prima linea. Si tratta di procedere verso una direzione che richiede impegno continuo, livelli elevati di specializzazione nella materia, capacità di verifica, visione chiara dei problemi e delle soluzioni che si intendono proporre e che si chiede vengano attuate in tempi ragionevoli, consapevoli come siamo che le professionalità presenti in Sardegna non attendono altro che di essere messe alla prova.