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Una scelta strategica per il sistema Sardegna

Energia: emergenza del terzo millennio

Un Piano per il rilancio produttivo

Un cappio al collo per le industrie del Sulcis

Un ruolo strategico per metano e carbone

Le reti di distribuzione del gas

Sintesi del Piano energetico regionale

Sardegna, isola digitale

Per il turismo un modello di qualità

 

Per il turismo un modello di qualità

 

Più regioni assieme per una migliore offerta turistica. È la strategia dei progetti interregionali, con i quali si vuole offrire un nuovo modello turistico di qualità, creando una rete fra regioni e città con pacchetti turistici da proporre sul mercato nazionale ed internazionale. Il progetto mira anche a migliorare la capacità di accoglienza, coinvolgere gli operatori in iniziative di formazione e nella promozione del turismo culturale.

 

 

Lo sviluppo turistico della Sardegna passa anche attraverso la cooperazione con altre regioni italiane. Grazie alla partecipazione in dieci progetti interregionali, avviati con un cofinanziamento statale complessivo di oltre 17 milioni di euro, la Sardegna si è assicurata, fino al 2006, 2 milioni 756 mila euro per la promozione turistico-culturale del territorio.

«La Regione – ha detto l’assessore al Turismo Roberto Frongia illustrando l’iniziativa – considera i progetti interregionali come elemento di fulcro per promuovere il territorio attraverso una serie di azioni coerenti».

Capofila di due progetti, “Point to point” e “Perle d’Alto Tirreno”, l’isola potrà diversificare nel prossimo triennio con le regioni partner  l’offerta integrata dei rispettivi patrimoni paesaggistici e culturali, favorendo anche i collegamenti tra le zone costiere e l’entroterra.

Curati dall’assessorato regionale al Turismo, i progetti godono dei fondi previsti dalla legge 135 del 2001, che ha riformato il settore del turismo. L’applicazione è stata poi recepita da una deliberazione della giunta regionale che ha permesso di stabilire quei contatti fra le regioni per avviare la cooperazione, le idee ed i programmi.

L’isola ha partecipato alla definizione di 34 progetti, è coinvolta in dieci, e due, come abbiamo detto, la vedono capofila. Le iniziative sono già arrivate alla fase operativa (che dovrà comunque essere conclusa nel 2006). «Lo scopo – ha spiegato l’assessore Frongia – è quello di migliorare l’accoglienza, la sensibilizzazione e la formazione, ma anche promuovere l’isola negli aeroporti e con i vettori: un’iniziativa che abbiamo già intrapreso con le società aeroportuali e con le compagnie low cost».

Gli altri otto progetti che vedono la Sardegna interessata sono: “Non solo golf”, “Palestre subacquee”, “Coste e lagune”, “Mare e miniere di mare”, “Isole minori”, “Ville”, “Gli approdi di Ulisse”, “Supporto alle politiche interregionali sul turismo”. I dieci progetti prevedono, come abbiamo detto, un intervento di 17.300.000 euro: alla Sardegna è stato assegnato un cofinanziamento di 2.800.000 euro, che rappresenta il 90% della spesa ammissibile La Regione, a sua volta, ha assicurato il supporto finanziario per il restante 10% con la possibilità di reperire anche altri fonti di cofinanziamento tra gli operatori privati e pubblici interessati ai progetti.

Dei singoli progetti che vedono la Sardegna impegnata come capofila o come semplice presentatrice forniamo qui di seguito una breve scheda illustrativa, ricavata dal materiale informativo sui Progetti interregionali fornito dallo stesso assessorato regionale del Turismo.

 

Veduta aerea dell'approdo turistico di Porto Oro, a Golfo Aranci
Veduta aerea dell'approdo turistico di Porto Oro,
a Golfo Aranci
Progetto Point to point
. Studiosi, economisti, operatori del settore concordano nel sottolineare la grande importanza che l’offerta culturale riveste, per sostenere e rilanciare la competitività strategica del turismo italiano: «Il patrimonio storico ed artistico costituisce non solo una risorsa inestimabile per un forte posizionamento sul segmento di mercato del turismo che mostra, tra i diversi turismi “specializzati”, elevati tassi di crescita della domanda mondiale, ma l’offerta culturale rappresenta un elemento cruciale di arricchimento e diversificazione dell’offerta turistica in tutti gli altri segmenti di mercato».

Secondo gli operatori turistici, l’offerta culturale «è un elemento sempre più richiesto, anche nelle località balneari o montane, ovvero nelle città che attraggono turismo d’affari, per poter proporre pacchetti integrati di accoglienza».

Ecco, quindi, l’opportunità di realizzare, con “Point to point”, un progetto in grado di proporre un modello turistico di qualità attraverso l’offerta integrata del patrimonio ambientale e culturale delle regioni partecipanti.

Creare e diffondere un modello turistico di qualità; realizzare una rete tra città selezionate perché elaborino comuni politiche di sviluppo; realizzare interventi di promozione integrata e di accoglienza; destagionalizzare i flussi turistici; integrare la rete di città nella rete europea di città della cultura. Sono alcune delle finalità che il progetto “Point to point”, che vede la Sardegna capofila, si propone di raggiungere. Obiettivi che potranno essere raggiunti, soprattutto, attraverso il miglioramento della capacità di accoglienza, la proposta delle risorse disponibili, il coinvolgimento di tutti gli attori del processo di offerta turistica con iniziative di sensibilizzazione e formazione; con la promozione dell’iniziativa presso gli aeroporti, sugli aerei,  etc; l’organizzazione e la partecipazione ad eventi di rilevanza nazionale ed internazionale per la promozione di un turismo ecosostenibile culturale e delle città d’arte.

Come abbiamo detto, le Regioni presentatrici del progetto sono la Sardegna, la Liguria, la Toscana, l’Emilia Romagna ed il Veneto. Tempi di realizzazione di “Point to point”: entro il 2006.

 

Perle d’Alto Tirreno. Il progetto è finalizzato alla promozione del territorio costiero puntando sugli elementi di qualità che esso offre.

«Tali elementi – si legge nella elegante brochure di presentazione dei progetti interregionali – diventano testimonial dell’offerta turistica delle località costiere integrate con l’habitat marino promuovendo l’utilizzo e la fruizione delle risorse naturali, culturali ed enogastronomiche del mare». Il progetto tende quindi alla decongestione dei periodi di punta e a favorire una più ampia fruizione del territorio costiero.

La realizzazione del progetto costituisce una tecnica totalmente innovativa nella promozione del territorio, grazie all’applicazione di una nuova e sinergica combinazione del prodotto “Mare-Terra”.

Cala Ginepro, sulla costa orientale della Sardegna
Cala Ginepro, sulla costa orientale della Sardegna
“Perle d’Alto Tirreno” è quindi un progetto ambizioso dal quale ci si attendono importanti risultati, come: la diversificazione dell’offerta turistica; la sensibilizzazione alla cultura del mare; la promozione dei prodotti e delle tradizioni enogastronomiche del mare; l’organizzazione e promozione di pacchetti turistici a tema, anche in riferimento alla creazione dei percorsi del “buon vivere”; la  qualificazione professionale specifica; una maggior diffusione delle iniziative attraverso Internet; la valorizzazione e promozione dell’intero territorio regionale, dei prodotti tipici dell’artigianato e dell’agricoltura, della pastorizia e della pesca, delle risorse enogastronomiche , culturali, archeologiche; l’introduzione di un nuovo modo di concepire il rapporto Terra-Mare.                                                                                                                                      

Le finalità del progetto, che vede la Sardegna capofila, sono, soprattutto, la  decongestione dei periodi di punta per favorire una più ampia fruizione del territorio costiero “collegato”con l’entroterra; la  promozione delle aree marine protette finalizzata alla sensibilizzazione dei turisti e dei diportisti alla cultura del mare e alla corretta fruizione del suo patrimonio; l’individuazione degli itinerari del mare all’interno del “Santuario dei Cetacei” integrati con le peculiarità del territorio costiero. Ma obiettivi di “Perle d’Alto Tirreno” sono anche la  promozione dei prodotti ittici e la divulgazione delle tradizione enogastronomiche del mare; la promozione dei prodotti tipici dell’agricoltura, dell’ artigianato, della pastorizia e della pesca; la valorizzazione dei percorsi enogastronomici, archeologici, culturali.

Vediamo ora, in sintesi, quali sono gli interventi previsti dal progetto. Li elenchiamo brevemente:  realizzazione, con finalità promozionali, di un itinerario del mare, con imbarcazione a vela, che unisca le “Perle d’Alto Tirreno”, individuate nelle località turisticamente più rappresentative delle regioni partecipanti; organizzazione di una importante campagna di marketing territoriale interno ed esterno, attraverso l’organizzazione, in ogni tappa, di manifestazioni finalizzate a riscoprire e valorizzare ai fini turistici i legami storici e culturali esistenti tra le tre regioni coinvolte nel progetto; comunicazione sui media e su riviste specializzate e redazione di materiale illustrativo per la promozione delle varie iniziative e partecipazione a fiere, borse, work shop; allestimento di centri a terra per la presentazione degli itinerari, la sensibilizzazione dei turisti, la diffusione del materiale informativo sui cetacei, la promozione della pesca-turismo e la presentazione del prodotto enogastronomico; educational tour congiunti indirizzati a operatori e media; integrazione della rete turistica telematica regionale con funzioni dedicate alla valorizzazione del progetto; predisposizione di corsi di aggiornamento professionale per guide ambientali escursionistiche; creazione di eventi di qualità per la presentazione degli ambiti naturali e marini; organizzazione di una “Gourmand’s cup”, con la partecipazione di una giuria costituita da membri appartenenti alle più importanti associazioni internazionali di cucina e degustazione.

Regioni presentatrici del progetto, che dovrà essere realizzato entro il 2006, sono la Sardegna, la Liguria e la Toscana.

 

Non solo golf. «Il progetto – si legge nella presentazione – si prefigge di mettere in rete enti ed operatori legati al mondo del golf presenti in diverse regioni italiane, al fine di costruire un’offerta turistica e di qualità. Si tratta infatti di un segmento turistico particolarmente appetibile, in quanto composto da utenti con grandi capacità di spesa e disponibilità a muoversi per conoscere nuovi circuiti, al fine di poter avere la possibilità di giocare a golf tutto l’anno».

Sono sei le principali finalità del progetto: mettere a sistema l’offerta golfistica presente nelle regioni partecipanti al progetto; sviluppo dei siti Internet dedicati al golf; destagionalizzazione dell’offerta golfistica; penetrazione in nuovi mercati; organizzazione di eventi sia per professionisti che per dilettanti; fidelizzare l’utenza.

Ma vediamo i risultati che ci si attendono da “Non solo golf”.  Si possono limitare a tre: creazione di specifici pacchetti turistici legati al golf;  destagionalizzazione dei flussi turistici; l’informatizzazione e messa a sistema delle notizie relative all’offerta. 

Cala Sisine, nel Golfo di Orosei
Cala Sisine, nel Golfo di Orosei
Numerosi gli interventi previsti da questo progetto. Alcuni fondamentali, come: ricerche di mercato, comunicazione, accoglienza;  seminari per lo scambio di know-how; azioni di marketing interno rivolto al coinvolgimento degli attori (enti pubblici, associazioni di categoria, tour operator, ecc.). Ma non certo di minor efficacia saranno le  azioni di promozione, informazione, animazione e sostegno alla commercializzazione; la partecipazione alle principali fiere e manifestazioni di settore; la realizzazione tra le regioni partecipanti di un circuito itinerante di circa 20 gare, da disputarsi tra i più prestigiosi circoli di golf italiani e stranieri, con relativa finale. E, ancora: la realizzazione e distribuzione di folder sul circuito golfistico offerto dai territori delle regioni partecipanti; la promozione siti Internet, la presenza sui principali siti attraverso il sistema del link exchange;  azioni pubblicitarie varie.

Le Regioni presentarici di “Non solo golf” sono il Friuli Venezia Giulia, la Liguria, la Toscana, la Provincia di Bolzano, la Sicilia e la Sardegna. Il progetto dovrà essere realizzato entro il 2006.

 

Palestre subacquee. Il progetto consiste nella realizzazione a mare di “palestre” nelle quali gli operatori del settore diving abbiano la possibilità di effettuare immersioni didattiche previste dagli standard dei corsi per il conseguimento dei brevetti subacquei.

«Il progetto – si legge nella brochure – prevede la realizzazione di più palestre nell’ambito della regione, in modo da costituire una rete che consenta la possibilità di esperienze di immersione diversificate ed in luoghi diversi, per poter far scegliere secondo la preparazione e l’esperienza acquisita. le varie proposte di immersione coi loro diversi gradi di difficoltà».

Creare punti di riferimento in grado di attirare, con una certa continuità, significativi flussi turistici; qualificare e diversificare l’offerta turistica regionale;  dare agli utenti la possibilità di utilizzare tali strutture nell’intero arco dell’anno; assicurare una migliore conoscenza delle possibilità offerte dal turismo subacqueo, anche attraverso la messa in rete di queste opportunità. Queste le principali finalità di “Palestre subacquee, che ha anche come obiettivo la promozione dei luoghi di immersione praticabili lungo la costa; la creazione di siti per l’insegnamento della immersione subacquea in condizioni di massima sicurezza; il decongestionamento delle aree marine protette

Vediamo ora quali sono gli interventi previsti dal progetto. Queste le tre principali: azioni di promozione e comunicazione sui media e nelle fiere di settore; attrezzaggio della zona di mare per effettuare immersioni di addestramento in condizioni di massima sicurezza anche per il conseguimento di brevetti subacquei; integrazione della rete turistica telematica regionale con funzioni dedicate alla valorizzazione del progetto.

Da “Palestre subacquee” ci si attende una destagionalizzazione dell’offerta; una  ricaduta positiva sull’indotto economico del territorio ed un incremento di un particolare segmento di turisti anche stranieri che desiderino praticare immersioni in acque in grado di offrire condizioni climatiche particolarmente favorevoli.

Liguria e Sardegna sono le Regioni presentatrici del progetto che dovrà essere realizzato entro il 2006.

 

La spiaggia di Portixeddu
La spiaggia di Portixeddu, nei pressi di Buggerru
Coste e lagune veneto-friulane e sarde.
Il  progetto prevede «la realizzazione di azioni di marketing, di formazione degli operatori turistici, di analisi di mercato, per il consolidamento e l’affermazione turistica del prodotto marino della costa alto adriatica e di quella sarda, anche al fine di analizzare possibili integrazioni di mercati e prodotto».

Il progetto si propone: la gestione e la promozione di un prodotto/destinazione lontano in termini di possibile integrazione turistica; uno scambio di esperienze di “culture del mare”; di qualificare l’informazione al turista attraverso azioni mirate; di formare gli operatori turistici.

Per quanto riguarda gli interventi previsti da “Coste e lagune”, si tratta, in particolare, di un programma di promozione e marketing del prodotto/i dei mari veneto, friulano e sardo e della realizzazione di eventi mirati su mercati tradizionali e nuovi.

I risultati che ci si attendono sono la destagionalizzazione dei flussi, la qualificazione dell’informazione turistica; l’integrazione/complementarietà di esperienze tra operatori turistici.

Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Sardegna sono le Regioni presentatrici del progetto. Tempi di realizzaione: 36 mesi.

 

Mare e miniere di mare.«È un progetto – si legge nella presentazione – che nasce dall’esigenza di tutelare e valorizzare l’immenso patrimonio storico-culturale che accomuna le aree costiere italiane».

La promozione e la diffusione della cultura del mare, e delle attività produttive ad esso direttamente collegate consentono di diversificare l’offerta turistica costiera ad oggi centrata quasi esclusivamente sul turismo balneare, ed offrirebbe nuove attrattive per il territorio.

Il progetto «prevede quindi l’organizzazione, integrata tra le diverse regioni, di una serie di eventi (culturali, musicali, teatrali, enogastronomici, ambientali, educativi) rivolti ai turisti, nonché l’attuazione di studi, ricerche e interventi promozionali finalizzati alla valorizzazione di singoli territori». In alcune regioni sono previsti anche interventi infrastrutturali finalizzati alla migliore fruizione di alcune aree costiere.

Il tempio di Antas, nei pressi di Fluminimaggiore
Il tempio di Antas, nei pressi
di Iglesias
Il progetto si propone, soprattutto, la valorizzazione e divulgazione delle tradizioni marinare locali e la diffusione di una nuova immagine culturale degli operatori della pesca, delle saline e delle attività comunque legate al mare; la promozione della “cultura del mare” mediante la realizzazione di eventi artistico-culturali, iniziative didattico-ambientali, azioni legate alla diffusione della gastronomia del pesce e del sale. Ma il piano ha come obiettivi anche  la promozione degli scambi di esperienze e trasferimento di know how tra gli attori locali (enti pubblici, operatori privati, ecc.); la riqualificazione e fruizione turistica delle saline;  la riqualificazione e fruizione turistica delle miniere;  la creazione di itinerari guidati ambientali ed enogastronomici.

“Miniere di mare” è un progetto di particolare interesse, soprattutto per la Sardegna, dove è stata florida, nel passato, l’attività delle saline e delle miniere. Da questo progetto ci si attende, in particolare, una diversificazione e qualificazione dell’offerta turistica; la valorizzazione della cultura del mare; il recupero delle tradizioni ittiche, enogastronomiche, minerarie; un miglioramento della fruibilità turistica delle saline, delle lagune, delle miniere di mare; la realizzazione di itinerari gastronomici; uno scambio di informazioni, di tecniche e di metodologie tra le regioni partecipanti.

Il progetto prevede inoltre: azioni promozionali di informazione e di valorizzazione della “cultura del mare” finalizzate al recupero di tradizioni e usanze marinare locali per promuovere le diversità culturali e le specificità dei territori, a carattere musicale, teatrale, cinematografico; incontri divulgativi su diversi aspetti – geografico, naturalistico, artistico, marinaresco e didattico – diretti ai turisti;  organizzazione di visite guidate ed attività didattico-ambientali; organizzazione di seminari di confronto e scambi di pratiche tra le regioni partecipanti;  individuazione e realizzazione di itinerari gastronomici del pesce tradizionali ed alternativi, con il coinvolgimento degli operatori del settore comprensivi di azioni di divulgazione di informazioni sull’attività della pesca in mare, del consumo di pesce e della gastronomia ad esso legato e raccolta di ricette di pesce legate al territorio; produzione di materiali promozionali-divulgativi;  realizzazione e registrazione di un logo che contraddistingua il progetto; realizzazione di un database multimediale.

 Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Sardegna sono le Regioni presentatrici del progetto, che dovrà essere realizzato entro il 2006.

 

Ragazze nel costume tradizionale di Ulassai
Ragazze nel costume tradizionale di Ulassai
L’isola che non c’è.
Si tratta di un progetto che, a carattere sperimentale, si propone di promuovere la valorizzazione turistica e culturale, ambientalmente sostenibile e socialmente compatibile, delle isole minori, cioè di quei tesori della natura e del paesaggio italiano che rischiano di essere escluse o marginate dai processi di sviluppo in atto, oltre che dai circuiti turistici di qualità.

In particolare, il progetto «intende promuovere, con la massima partecipazione degli abitanti, la ricostruzione delle singole identità storico-produttive, leggerne il potenziale di specializzazione turistica (verde, nautico, gastronomico, salutistico, sportivo, meditativo, sociale) ed allestire prodotti e programmi di promozione turistica, facilitandone il posizionamento strategico e l’inserimento in specifici circuiti turistici di carattere nazionale ed internazionale».

Il progetto si propone, soprattutto, di ricostruire le connotazioni storiche, ambientali, produttive e le identità di un campione di piccole e piccolissime isole delle regioni interessate attraverso le rappresentazioni che di esse sono state realizzate dagli abitanti (le storie), dai cartografi e dai naviganti (le mappe), dagli artisti (quadri, sculture, fotografie, filmati, musiche) dai letterati (poesie, romanzi, saggi) dagli artigiani (lavorazioni tipiche), dai pescatori (la fauna e la flora marina), dai contadini (le colture), dai frequentatori abituali.

Ma, fra gli obiettivi del piano, c’è anche quello di  allestire un sistema integrato di prodotti multimediali che ne mettano in risalto le caratteristiche ed il potenziale di attrattività per specifici target turistici.

I risultati che ci si attendono dal progetto sono: la riscoperta e divulgazione di conoscenze sulle isole minor; la promozione turistica targettizzata e di qualità delle isole ai fini della destagionalizzazione delle presenze; la rivitalizzazione culturale dei siti attraverso un evento e\o un itinerario significativo di attrazione turistico-culturale in una formula originale, riproducibile nel tempo e nello spazio; la valorizzazione e salvaguardia di siti di particolare interesse naturalistico-ambientale e paesaggistico.

Caratteristico rifugio in pietra per pastori, nelle campagne di Perdasdefogu
Caratteristico rifugio in pietra per pastori, nelle
campagne di Perdasdefogu
Gli interventi previsti dal progetto sono:  il censimento, la catalogazione e l’analisi dei materiali di rappresentazione dei casi di studio selezionati dalle diverse regioni interessate; la  produzione di una collana di cd-rom e di una guida di promozione turistica targettizzata delle singole isole e/o di itinerari tematici interregionali; l’organizzazione di festival de “L’isola che non c’è“ di rappresentazione e studio del materiale raccolto nell’archivio digitale allocato nell’arco dell’anno nelle diverse isole selezionate. Ma il programma prevede anche  piccoli interventi di riqualificazione, risistemazione, protezione, manutenzione e/o di arredo urbano di siti particolarmente significativi dal punto di vista naturalistico\ambientale e paesaggistico, ivi compresi specchi d’acqua; la realizzazione di eventi di natura sportiva con animazione attraverso testimonial di manifestazioni di richiamo nei diversi periodi dell’anno.

Le Regioni presentatrici del progetto, che dovrà essere realizzato entro il 2005,  sono la Campania, il Lazio e la Sardegna.

 

Le Ville.Con questo progetto si intende «realizzare un’azione di promozione culturale del prodotto ville, mettere in rete le realtà più significative e contribuire alla percezione da parte del turista di un prodotto culturale straordinario».

Le finalità sono quelle di valorizzare un prodotto culturale di eccellenza;  integrare l’azione pubblico-privata;  mettere in rete un prodotto diffuso su alcune aree italiane.

I risultati che si attendono dal progetto sono il consolidamento di un prodotto culturale; la qualificazione dell’informazione sul prodotto; la destagionalizzazione dei flussi turistici.

Questi, infine, gli interventi previsti: realizzazione di un sito dedicato che colleghi tutte le realtà più significative; attività di promozione e marketing; infrastrutture (realizzazione allestimenti per informazioni sul sistema/sistemi delle ville).

Veneto,Toscana, Sardegna e Campania sono le Regioni presentatrici del progetto che dovrà essere realizzato in 36 mesi.

 

Approdi di Ulisse.Si tratta di un intervento che, a carattere sperimentale, «si propone di promuovere la rivitalizzazione ecosostenibile dei borghi marinari. nelle loro diverse dimensioni: ambientale, urbanistica ed imprenditoriale», favorendo in particolare: forme innovative di promozione e valorizzazione dei siti lungo l’itinerario di Ulisse;  una programmazione partecipata degli interventi per lo sviluppo sostenibile dei borghi;  processi di aggregazione e di integrazione tra imprese omogenee su obiettivi comuni di qualità.

Dal progetto si attendono questi risultati: fotografia dei borghi e linee di indirizzo comuni per la loro rivitalizzazione ambientale urbanistica ed imprenditoriale;  creazione di almeno quattro club di prodotto;  piccolo recupero di marinerie e borghi storici sul mare;  valorizzazione e promozione turistica e culturale delle risorse naturali, paesaggistiche e produttive dei territori con particolare riferimento a quelli ricadenti nell’itinerario di Ulisse.

Il progetto “Approdi di Ulisse” si propone, soprattutto, di  promuovere e valorizzare alcuni dei principali elementi connotanti le identità dei borghi: gli approdi, i centri storici, gli arenili, le marinerie, e alcune attività economiche incentrate sulla risorsa mare attraverso sistemi di comunicazione multimediale, ricostruzione virtuale e reale (anche con l’eventuale allestimento della “nave di Ulisse”) degli itinerari mitologici (Italia-Grecia). 

Ma fra gli obiettivi del progetto c’è anche, si legge nella brochure, «la creazione di club di prodotto/marchio, di carattere regionale e/o interregionale, costituiti nella forma di organismi no profit, tra soggetti pubblici e privati, funzionali allo sviluppo di standard qualitativi di prodotto e di servizio delle imprese del mare, fruibili lungo l’intero arco dell’anno che, affiliando imprese “selezionate”, provvedono all’organizzazione di eventi divulgativi, mostre, fiere, cataloghi digitali, sulla base di input provenienti da seminari di studio con cultori e scienziati della materia, forum anche telematici di discussione tra rappresentanti di interessi dei luoghi, immagini e storie delle marinerie».

Il progetto prevede, infine, tutta una serie di interventi: studio ed accompagnamento all’attivazione di club di prodotto/marchio, regionali e/o sovraregionali, che affilieranno le imprese del mare interessate attraverso la pubblicazione di un avviso pubblico per la presentazione di manifestazione di interesse a valle dello studio e ne promuoveranno il valore turistico attraverso Totem allocati nelle principali stazioni di approdo ai territori;  ricerche ed eventi su “il mare in tutti i suoi aspetti”: (la risorsa mare nella pesca turismo e nell’acquacoltura; i lavori subacquei. e le imbarcazioni di diporto come fonte di occupazione; la rivalutazione delle coste, la qualificazione delle strutture balnerari nel turismo; mare e tempo libero con le scuole di vela, di sub, di pesca, di fotografia subacquea, ecc; la tradizione del mare nelle regate d’epoca, nella riscoperta delle spadare; il mare e la conservazione della specie; biologia marina e riserve); la promozione, attraverso media e veicoli informativi che forniranno informazioni sulle opportunità di ormeggio sulla rotta medio tirrenica per utenze nazionali ed internazionali, informazioni sulle opportunità di ospitare navi da crociera, informazioni tecniche sui servizi offerti dalle strutture portuali; promozione a borse e saloni nautici su media di settore, creazione di un logo interregionale “Gli approdi di Ulisse” e sua pubblicazione attraverso un testimonial importante e guida interregionale agli approdi; animazione attraverso l’allestimento di una nave che ripercorre le tappe di Ulisse e che effettua lungo il percorso rievocazioni storiche legate al mito di Ulisse; eventi di carattere culturale e di intrattenimento per la valorizzazione delle tradizioni marinare locali e la diffusione della cultura del mare.

Campania, Calabria, Lazio, Sardegna e Sicilia sono le Regioni presentatrici del progetto che dovrà essere realizzato entro il 2006.

 

Una martora in un bosco del Limbara
Una martora in un bosco del Limbara
Sviluppo delle politiche interregionali del turismo.
Il progetto è finalizzato a «sviluppare gli studi e le analisi in materia turistica sia sotto l’aspetto economico che in quello della legislazione turistica anche europea a supporto delle politiche regionali e delle scelte che il Coordinamento interregionale è chiamato ad assumere».

«Le Regioni – spiega la presentazione – faranno riferimento al Cinsedo (Centro interregionale studi e documentazione), assegnando allo stesso i finanziamenti concordati a seguito di apposito protocollo d’intesa. Il Centro, a sua volta, attiverà gli accordi con i soggetti deputati a realizzare il progetto e provvederà ad assumere gli atti contabili necessari. Si individua nella costituzione di un Comitato di coordinamento, composto da membri delle Regioni e delle Province autonome, scelti dal Coordinamento interregionale e nominati dalla Conferenza dei Presidenti, il soggetto che proporrà le tematiche da sviluppare e avente il compito di curare i rapporti con il Cinsedo».

Fra le più importanti finalità del progetto: analizzare i fenomeni sociali, economici e legislativi di interesse per le politiche turistiche delle Regioni; coadiuvare nella formazione del personale regionale addetto al settore turismo o ad esso collegato;  sviluppare i presupposti per l’eventuale creazione di un futuro Centro studi nella materia turistica.

Dalla realizzazione del progetto ci si attendono questi risultati: la creazione di un punto di riferimento sul fenomeno turistico per il sistema delle regioni italiane; la  realizzazione di ricerche mirate sulla base delle esigenze regionali; un aumento delle conoscenze specialistiche del personale regionale addetto al settore; e, infine, l’attivazione di canali di scambio di esperienze con ambienti universitari, scientifici e di altri paesi europei.

Ricerche di settore, studi ed analisi;  predisposizione di seminari e corsi di formazione per il personale delle Regioni e Province autonome; studi di fattibilità per la creazione di un centro di ricerca sulla materia: questi gli interventi previsti dal progetto, che dovrà essere realizzato entro il triennio 2004-2006. 

Soggetti presentatori sono tutte le Regioni e le Province autonome.